Estate caldissima , di festival in festival .
Ritrovo Salisburgo sempre uguale , sempre piena di turisti in gruppi accaldati , sempr più invasa di asiatici.
Un solo concerto anche perché il resto é tutto sold-out ,
La grande sala del Festpielhaus è pienissima , il pubblico è addirittura seduto anche ai lati della fossa , ricoperta per l’occasione ma io che ho ascoltato per la prima volta questo Italieniches liederbuch di Hugo Wolf nella preziosa sala del Musikverein di Vienna capisco subito che il pubblico di Salisburgo non ha la stessa calda partecipazione .
I quattro movimenti in cui Deutch ha diviso la storia sono segnati come sempre dal colore degli scialli di Diana Damrau , il tablet nelle mani di Jonas non c’è ( il miracolo di questo mostro di memoria che solo tre giorni fa vestiva ancora i panni di Parsifal) , l’aspetto globale del racconto è addirittura accentuato dalla mimica dei due amanti dispettosi ma …la magia con il pubblico non si è creata , eppure qui sono in gran parte di madrelingua e potrebbero partecipare molto di più.
Fuga finale di gran parte del,pubblico , un solo bis…ma il brivido che mi hanno dato i tre lieder finali della terza sezione del canto di Jonas valevano comunque la serata .
La linea melodica affidata alle voci ´, la preziosità della musica raffinata di Wolf la si coglie meglio dopo diversi ascolti che per fortuna ho potuto rivivere in una bella serie rubata da una fantastica ladra in quel di Budapest durante la passata serie di concerti primaverili , io questi stornelli che tutto sono meno che italiani me li sono goduti pienamente.
Ma faceva molto caldo e anche i tre sul palco non vedevano l’ora di finire . Direi comunque una serata minore che sicuramente ha reso bene alle casse dei protagonisti e del Festival .
Ovviamente nessuno é sceso a salutare lo sparuto gruppo di fedelissime in attesa .
L’enturage di Jonas sempre più scostante , il divismo fa di questi scherzi a chi vive di luce riflessa . Il lieder maximo sempre più ristretto nel frack sottotaglia vive bene solo in scena , nei suoi magici personaggi . Ormai ci si deve accontentare dei ritagli di un Kaufmann che fu e che per fortuna ho vissuto in anni bellissimi seguendolo .
Adesso che è preda del suo successo planetario ci dobbiamo accontentare dei momenti magici che comunque con la sua diabolica arte vocale riesce ancora a regalarci .
Diana Damrau è deliziosa , Deutch prezioso …il resto non dico …c’è sempre un nuovo appuntamento dietro l’angolo.
Salisburgo. Thomas Bernhard non aveva torto. Hai letto “Il soccombente”?
Soccombente …no , non l’ho ancora letto , lo farò