Esisteno strane coincidenze che sarebbero letterarie se non fosse che spesso la realtà supera la fantasia.
A Ferrara , si è saputo con ritardo dovuto alla delicatezza del caso , alcuni bambini hanno aggredito e offeso un loro compagno di scuola perché ebreo.
Il mio primo pensiero è stato quello rallegrarmi all’idea che ancora a Ferrara , dopo gli orrori del secolo scorso , esistessero ancora bambini ebrei e secondariamente che proprio nella città del Giardino dei Finzi Contini , delle Storie Ferraresi , degli Occhiali d’oro , nella città cupa e triste raccontata mirabilmente da Giorgio Bassani esistesse ancora qualcuno che mette nella testa di giovani menti indifese l’idea di dire ad un loro compagno di scuola ebreo : guarda che riapriremo i forni e ti ci cacceremo dentro.
I bambini colpevoli hanno chiesto scusa al loro compagno , qualcuno pare che abbia anche pianto ma io mi domando quanto fino in fondo si sia andati nell’indagine della “bravata”.
Una bella discreta ricerca per vedere “ da che pulpito” veniva l’aberrante offesa la farei e farei anche di più se fossi insegnante in quella scuola :
una bella lettura collettiva , un tanto al giorno, di uno dei tanti racconti di Bassani , magari “invitando” al rito anche qualche giovane mamma distratta che non si è accorta del piccolo seme di odio che covava nella testa del pargolo innocente.
Convinta come sono che le cose buone e quelle meno buone non nascono spontanee nella testa dei ragazzini di seconda media coglierei il pretesto per farne una bella occasione di lezione di storia , di quella storia vera che a Ferrara si trova anche sulle targhe dei muri delle strade e magari farei anche vedere una mattina “ La lunga notte del’43” , con conseguente rilessione collettiva.
Non è mettendo la polvere sotto il tappeto che si cancellano certi episodi, traiamone invece un’occasione per rimuovere quella polvere orribile per sempre dai cervelli dei più giovani e meno giovani.