Qualche volta succedono cose positive anche nella mia città : dopo molti anni grazie all’Associazione dei palchettisti il teatro si è dotato dell’attrezzatura e adesso nello spazio del Ridotto si è inaugurata la stagione lirica con un Ballo in maschera dal Liceu di Barcellona.
Una messinscena mediamente tradizionale,anche perché il pubblico qui non è abituato alle attuali rivisitazioni o meglio non ne apprezza la novità.
Scena abbastanza asettica con qualche svolazzo risibile,ma una compagnia di tutto rispetto,perlomeno per gli standard attuali.
Io però mi soffermo su un particolare verdiano che ogni volta mi colpisce per la modernità della frase geniale e modernissima.
Nel drammatico momento in cui Amelia si raccomanda al marito perché le faccia ancora una volta riabbracciare il figlio e si dispera per ben due volte Renato la interrompe con un banalissimo “hai finito?”che io trovo uno splendido e realistico intercalare di marito che in cuor suo ha già deciso chi in realtà dovrà scontare la colpa,l’amico traditore.
Un attimo di genio , lo zampino del grande uomo di teatro che tanto teneva al recitar cantando.
Per quanto riguarda la messinscena catalana punto di forza il Riccardo di Piotr Beczala, una gradita sorpresa la sostituzione nel ruolo di Renato con un grande Carlos Alvarez ,il più perfetto del cast e calato totalmente nel personaggio .
Unì’Amelia con la classica non pronuncia dell’Est .giovane oversize Ekaterina Metlova ,potenza vocale tanta, aderenza al ruolo zero.
Una vecchia gloria Dolora Zajck nel ruolo di Urlica e un’ottimo Oscar,di cui putroppo non ho ritrovato il nome neppure nel sito del teatro, anche lei una sostituzione dell’ultim’ora.
La direzione di Renato Palumbo, direi da buon routinier, i costumi di Cristian Lacroix ,aldilà del nome altisonante erano il solito mix di antico e moderno che va oggi per la maggiore.Regia di Vincent Boussard , non particolarmente incisiva.
Coproduzione catalana, francese e germanica come oggi avviene normalmente.
La speranza che questo avvio abbia un seguito all’altezza,la direttrice del Teatro mi ha detto di affidarsi per la scelta delle proposte al mio amico direttore della stagione lirica Vincenzo DeVivo . Un nome di garanzia assoluta.
Prossimo appuntamento il 12 dicembre con una Boheme da Parigi.
Bella, l’Amelia?
Vedo che la nuova Bohème parigina è diretta da Claus Guth, dunque non sarà comoda. Due Mimi, Yoncheva, poi la nostrana Nicole Car. Dudamel.
Vedremo…