Su Jannik Sinner

Lo so che ne parlano tutti e so che piace anche alle nonne quel giovane tennista che ha fatto fare le ore piccole a tutta l’Italia e ora che ha vinto anche a New York se lo stanno scoprendo anche loro e non solo perché ha vinto lo Slam a Flushing Meadows.

Ne parlo perché quel ragazzo speciale è diventato speciale anche per me quando con parole pudiche ha dedicato la vittoria alla zia “ che non sta tanto bene”.

Ho vissuto tantissimi anni gli inverni di neve in una valle neanche tanto lontana dalla Pusteria e conosco i silenzi e i sacrifici di quella gente che vive le cose che contano senza tante esternazioni.

Anche nella casa dove abitavo io c’era un ragazzino che faceva le gare di sci ( sarebbe anche diventato un campione più tardi nella vita) , ma mi colpivano le alzatacce nel buio e col freddo che si faceva la mamma ( e anche la zia ) per portare i ragazzi sui campi di gara.

Perché dietro la gloria c’era sempre una parte di fatica e il senso di responsabilità è così forte nella gente della montagna che quelle trasferte così pesanti e faticose in nome dello sport venivano fatte senza lamentarsi mai.

Jannik Sinner quei sacrifici della zia ( perché la mamma doveva lavorare col padre ) sono rimasti nel cuore e così , forse senza neanche pensarci tanto le ha dedicato il trofeo importante “ perché non so quanto tempo lei resterà ancora tra noi”.

Aggiungendo anche che le cose che contano davvero nella vita sono tante e quello che conta soprattutto è la salute.

Di tennis non capisco nulla e a fatica , a forza di spiegarmelo , ho capito che è uno sport fatto di mille cose ed è anche uno sport basato su valori di carattere che poco hanno a che vedere solo con la prestanza atletica.

Ma quella dedica ha colpito il mio cuore in un modo particolare , mi ha riportato alle giornante di freddo delle donne di casa che portavano i ragazzini sui campi di gare , su o giù per le valli alzandosi col buio e ritornando , magari intirizzite con in mano la coppa grande ,quando andava bene , come un portauovo.

Quel ragazzo italiano di confine ha tutti i pregi di quella gente che conosco bene perché ci ho vissuto insieme per tanti anni , forse quello stare ai bordi di un paese tutto bellissimo offre la possibilità di prenderne il lato migliore , come se l’aria di montagna alleggerisse i pensieri , lasciandone  come l’aria fina anche più inalterati i valori.

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