Più verdi meno grigi
Erano passati cinque anni da quando Alberto Mattioli era venuto ad Ancona a presentare il suo primo libro musicale : “Anche stasera, quando l’opera ti cambia la vita .”
Una specie di sorridente vangelo per melomani .
Questa volta , garbato e gentile , è tornato da noi con il suo secondo libro dal titolo scherzoso , ma in realtà profondamente più profondo del primo.
Il suo “più Verdi meno grigi “non è solo un excursus colto sulla figura e le opere di Giuseppe Verdi ma anche uno spietato sguardo sul nostro povero paese raccontato già a suo tempo dal grande genio italiano e poco cambiato nel fondo della propria indole.
Non c’era tanta gente ad ascoltarlo , la nostra povera provincia orfana musicalmente avrebbe bisogno di ricostruirsi una base di conoscenza più approfondita sull’affascinante tema del melodramma, questa straordinaria forma d’arte che proprio in Italia è nata e che resta l’unico tramite perché la nostra lingua sia ancora conosciuta nel mondo.
Della piacevole conversazione quello che a mio avviso emerge in modo estremamente importante ed attuale è lo sguardo sul Verdi politico, non solo sulla figura del politico uomo , che fu deputato e senatore del regno , ma del Verdi politico attraverso le opere .
Il suo sguardo lucido ci ha raccontato le storture dei peggiori comportamenti della nostra società , il perbenismo di facciata della nostra società di ieri come di oggi , il falso moralismo , l’essere sempre noi svelti al voltare gabbana . il nostro basso profilo morale.
Del resto , già in Shakespeare , un grande amore di Verdi ,ci imbattiamo spesso in truffatori e briganti italiani….
Ed anche Giannina e Valsacchi nel Rosenkavalier di Strauss altro non sono che una crudele rappresentazione delle nostre peggiori forme di servilismo da lacchè.
Mentre Mattioli , col solito calmo atteggiamento leggero , ma profondamente colto , parlava io pensavo a quanto di drammaticamengte attuale ci sia nel suo libro .
Mi fa piacere che nel suo giro marchigiano sia stato chiamato anche a parlare ai giovani delle scuole .
Complimenti a chi ci ha pensato , queste sue preziose lezioni andrebbero diffuse in quella materia scomparsa che una volta avevamo e che si chiamava “educazione civica”.
In questo nostro paese follemente governato da una banda di cialtroni le parole di Mattioli su Giuseppe Verdi potrebbero davvero diventare una bella lezione , non solo di musica ma soprattutto di storia patria.
Comunque , quello che scherziosamente l’autore chiama librino , è in vendita nelle librerie e spero che ancora molti lo comprino e non solo per sapere qualcosa di più sulle opere di Giuseppe Verdi.
“Meno Grigi più Verdi” col sottotitolo “come un genio ha spiegato l’Italia agli italiani” ha anche spiegato a me – che non sono italiana – la faccenda italiana. Lo tengo molto caro questo libro!
Lo dirò all’autore che sarà molto contento del tuo parere