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C’era una volta ad Ancona la Fiera di maggio . Si svolgeva nelle stradine sotto il Duomo ed è stata immortalata nel film Ossessione di Luchino Visconti. Dopo la guerra la fiera era ancora piccola , la si faceva in piazza del Papa , le stradine sotto il duomo non c’erano più per via dei bombardamenti che avevano in parte distrutto la vecchia Ancona , ma alla fiera si trovavano ancora delle cose deliziose. Io ci comprai un Gesù Bambino dipinto su vetro , quelli dipinti sul retro, perlopiù di tradizione napoletana , il quadretto figura ancora nella camera di uno dei miei figli. Poi la fiera si è ingrandita , bancarelle su bancarelle e di anno in anno sempre meno cose carine fino ad arrivare alla terribile omologazione attuale. In tutte le fiere si trovano le stesse cose , le stesse merci cinesi , gli stessi camion/stand alimentari: l’odore della porchetta si diffonde e si confonde con quello dello zucchero filato e una folla neanche tanto incuriosita trascina il passo mangiando cose unte. Non va meglio , almeno per me , ai favolosi mercatini natalizi del nord: anche li , con le dovute differenze di odori , le stesse cose , le stesse folle annoiate e strascicanti.
E arrivo alla fiera delle fiere : L’EXPO. Non voglio fare l’antagonista , non è nel mio stile , ma mi spiegate perché ci dovrei andare ? Già mi è bastato l’antipasto paesano del concerto in Piazza del Duomo . Se tanto mi da tanto… In un mondo dove compri tutto on line , in cui esiste Amazon , in cui le notizie e le novità di mercato le vivi in diretta sui social che senso ha fare finta di partecipare ad eventi collettivi tutti giocati al ribasso culturale? Da oggi e per quattro giorni ad Ancona c’è la fiera di maggio alla quale non andrò. Da oggi e per sei mesi a Milano c’è l’Expo e anche se la mia agente di viaggio ogni volta che entro in agenzia cerca di convincermi a comprare un biglietto ( in realtà i dieci milioni di biglietti venduti ce li hanno sul groppone le agenzie di viaggio che sperano di riciclarli ai loro clienti ) non sono ancora sicura di non andarci. Certi padiglioni sicuramente sono architettonicamente pregevoli , potrebbe essere questa la chiave di convincimento per farmi prendere un treno per Milano. Treno che prenderò sicuramente il 14 giugno per il concerto di Jonas Kaufmann alla Scala , sempre che quel caro ragazzo non torni malato , come al solito , quando torna dai suoi viaggi transoceanici . Per quanto riguarda la fiera delle fiere…aspetto sollecitazioni dagli amici milanesi , quelli un po’ snobbetti come me .