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Monaco in una giornata d’ aprile quasi estiva sembra una città italiana , ma come se gli avessero passato sopra una spolverata : pulita , tirata a lucido , ordinata e piena di tanti ragazzi giovani. Mi aspetta il concerto di Jonas al Gasteig, ma faccio in tempo a fare una passeggiata in questa città che come al solito mi mette allegria. L’auditorium di Monaco è brutto e imponente e so anche che non ha una buona acustica. Il pubblico di questo concerto é particolare , mi aspettavo le folle femminili plaudenti e deliranti , invece mi trovo un pubblico molto familiare con tante coppie di anziani che sorrideranno felici all’attacco di ogni pezzo musicale. Ci sono ovviamente le amiche fedelissime , le facce note e festanti che ritrovo sempre ad ogni appuntamento e che scatteranno foto molto piû belle delle mie , anzi non capisco perché io mi ostini a farne , visto che le mie al solito sono modestissime.
Proprietà di Katherine Youn, che ringrazio – Owned by Katerine Youn, many thanks
Del concerto che dire? Una volta tanto mi sento decisamente estranea anche alla gioia che respiro intorno. Dal grande programma BMW alle auto d’epoca sul terrazzo dell’Auditorium, dalla Munchener Rundfunkorchestrer , ( quanti volti noti e tanti capelli bianchi! ) , tutto mi sembra un pô datato. Una specie di concerto di Capodanno in salsa bavarese. Kaufmann arriva nella sua solita forma smagliante e prima di cominciare a cantare fa un disinvolto discorso , anche questo molto familiare sui problemi dell’amplificazione , del fatto che ci sia questa bella e grande orchestra , che insomma lui è contento di essere lì e buon divertimento. Sull’acustica poi mi chiederà il suo amico/biografo che se ne starà con i fonici al lavoro alla consolle . In effetti hanno fatto un gran bel lavoro e la voce corre fluida , anche grazie per l’intelligente collaborazione con l’altro ottimo partner / direttore Jochen Rieder che saprà calibrare intelligentemente la musica adattandola garbatamente alla voce del suo amico. Il programma prevede pezzi classici di Lehar , Kalmann, Stolz e Spoliansky . Jonas attacca con i pezzi più noti , quelli che sono stati i suoi bis più classici , a gola spiegata , ovviamente col Du bist die welt fur mich che manda in delirio il suo pubblico di casa.
Prima e seconda parte scorrono senza molti brividi da parte mia , ma c’e il solito momento magico ed é quello dei bis . Kaufmann si é serbato le canzoni piu “recitate” quelle piû intime per il finale tra i fiori e i pacchettini regalo : in crescendo da grande attore sgrana , Ingerdwo, es muss was winderbares sein e soprattutto Das lied ist aus recitandola con ironia e strappando addirittura un applauso a metà , questa volta anche da parte mia.Glielo dirô anche perché grazie alla generosità del suo amico vado a salutarlo dopo il concerto , quel bis che era un classico di Marlene Dietrich lo ha fatto suo , con la solita intelligenza che lo contraddistingue sempre.
Scopro anche il mistero della brutta cravatta , in realtà è italiana e mi mostra fiero l’etichetta sul retro! Contornato da un piccolo gruppo di amici sale a cena ai piani alti del bruttissimo edificio. Arrivederci a Berlino.
Io torno in albergo in una serata caldissima , tra ciclisti pericolosamente sfreccianti e tutto sommato contenta di avere partecipato a questo evento nazional-popolare , inizialmente un po’ da estranea e alla fine contagiata dall’allegria di tutti.