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Adventskonzert nella chiesa in Nuehauserstrasse in München. Michaelkirche addobbata con un’enorme corona dell’Avvento sopra il grande altare barocco. I bambini del Bayerischekinderchor sembrano finti da quanto stanno fermi.
I rituali saluti e ringraziamenti di rito sono abbastanza concisi, l’assegno importante con la cifra di beneficenza ottenuta mostrato con orgoglio, tutto finalizzato ad una raccolta per l’infanzia come da tradizione.
Poi con precisione teutonica entra l’orchesta con il maestro Zubin Metha, elegantissimo e comincia il concerto con la Londoner Symphonie di Haydn.
Seguono alternandosi l‘Ave Verum di Mozart, cantato dai bambini del coro e un secondo concerto di Mozart con solista di fagotto, ma la mia e non solo mia attenzione è tutta per l’entrata del nostro amatissimo Jonas Kaufmann per il quale, come al solito ci ritroviamo le amiche di sempre. Francesi, tedesche, italiane, olandesi, tutte festosamente unite da questa passione che non è fanatismo, ma direi espressione di amore per il bello e non intendo con questo solo la decisamente notevole prestanza fisica del Nostro.
Si presenta elegantissimo, in grigio col panciotto, addirittura un filo di fazzoletto nel taschino della giacca! Di nuovo magrissimo, festosamente saltellante come un ragazzo felice, si muove con grazia e attacca un meraviglioso assolo: l’Ingemisco dal Requiem di Verdi nel silenzio dell’orchestra che lo segue in pianissimo. La sua voce potente riempie la navata, sicura e intonatissima è sempre incredibilmente più bella. Seguono l’Ave Maria, cantata con il coro dei bambini, ai quali lui dedica calorosissimi applausi alla fine e quel Cantique de Nöel, la cui versione di qualche anno fa è una specie di must per gli auguri di Natale su Youtube.
Ma non basta, prima di un bis, con le mani a megafono sulla bocca ci fa un bel discorsetto con leggerezza, ahimè, il mio tedesco è ancora troppo modesto per capirlo appieno e poi replica l’Ingemisco con ancora più voce spiegata che evidentemente aveva bisogno di riscaldarsi. Per noi orfane del Requiem alla Scala in ottobre una sorta di ricompensa. Deliziosamente addormentati, uno col capo biondo accostato alla testa dell’altro, i suoi due bellissimi bambini accompagnati dal biografo ufficiale Michael Voigt non sembrano essere sedotti da tanta musica sacra, sicuramente però il loro papà era contento che ci fossero.