Ho vissuto una piccola esperienza negativa a Monaco di Baviera e avevo scritto un post per raccontarla , poi lo avevo cancellato temendo di essere fraintesa e considerata razzista.
Raccontando a un allibito nipote la storia lui mi ha invitato addirittura a scriverla ad un giornale tedesco, anche perché lui con una società tedesca ci lavora.
Si parla molto in questo periodo del cartello o corporazione dei taxi in Italia , ebbene qualcosa di molto simile esiste anche nella civilissima Baviera :
arrivata stanchissima a Monaco dopo un lungo viaggio in treno e sotto ,un peraltro graditissimo forte temporale ,esco dalla Hauptbahnohf, molti taxi in fila : stranamente una specie di boss mi indica di non prendere il primo e io salgo su quello indicato , do l’indirizzo del solito albergo e il tassista in inglese mi dice: no tassametro , venti euro , anzi addirittura venti dollari.
Io dico no , conosco la tariffa e la distanza , spendo sempre dodici euro ,lui ribatte “molto traffico “ e alle mie insistenze apre lo sportello , mi butta fuori dal taxi e mi tira dietro anche il trolley, minacciandomi e dicendo che tanto tutti gli altri taxi avrebbero chiesto la stessa cifra .
In quel momento mi accorgo che , non ci avevo fatto caso prima sono tutti più o meno magrebini . Ormai sono fradicia e arrabbiata e allora alzo la voce e dico chiamo Polizei!.
Ed è stato allora che dal fondo della fila vedo un tassista dal chiaro aspetto bavarese che mi fa cenno di andare da lui.
Mi accoglie e si scusa per quello che mi è successo , mi dice testualmente che alla stazione quel gruppo ha preso praticamente la gestione degli arrivi.
Si scusa di nuovo , mi porta all’albergo ovviamente col tassametro che indica i soliti dodici euro che ho sempre pagato.
Purtroppo però anche lui ha un piccolo difetto : non gli funziona il POS . Non riconosco più la mia Germania , come diceva il libraio di Friburgo nel Lessico familiare di Natalia Ginsburg.