Fa molto caldo , chiuse le persiane , cerco il fresco sotto il ventilatore . Quasi con un riflesso condizionato chiudo il libro e accendo la Tv.
Per caso ,molto per caso perché è gia iniziato , comincio a riguardare un film di Ettore Scola : la Terrazza ( 1980) .
L’affresco di una certa realtà romana sembra quasi un reperto archeologico ma quello che mi colpisce davvero è una scena verso la fine : tutti insieme Gasmann , Trintignan, Tognazzi e Mastroianni , sembra quasi impossibile tanta ricchezza di attori grandissimi in una sola inquadratura .
Tutt’a un tratto mi rendo conto che sono tutti scomparsi e insieme a loro ci sono come apparizioni tanti altri volti del cinema , della tv , del giornalismo di quegli anni che ho vissuto anch’io e non so se andare a cercare quello che ne diceva il solito Mereghetti o lasciarmi andare a un sottile senso di tristezza che non valuta il film per quello che è stato ma piuttosto per quell’immagine di un mondo talmente lontano che non bastano neppure le due figure di giovani che seguitano a parlare sullo stipite del terrazzo sotto la pioggia di un temporale estivo mentre quasi un canto sguaiato e goliardico sullo sfondo unisce tutti per darmi un senso di speranza per un futuro che ben sappiamo non sarà sicuramente migliore.
Nel film ci sono inserti veri di un Congresso del PCI e li mi scatta davvero l’invidia per un tempo diverso in cui esistevano ancora i partiti con i loro precisi elettorati , i loro sistemi di valori e se anche non ne condividevamo il pensiero avevamo la certezza di sapere che non c’erano confini confusi .
Niente a che vedere con quell’isalata mista di personalismi , slogan da prodotto pubblicitario , confusione ideologica che sono le realtà del quadro politico oggi.
Sicuramente quel film rappresentava la fine di un’epoca ma mi domando sconsolatamente come siamo riusciti a precipitare così in basso ( e non solo in Italia ) da considerare quel mondo perduto un livello di civiltà politica molto migliore di quello che stiamo vivendo adesso.