E’ importante capire quanto fosse difficile applicare quello che Giuseppe Verdi indicava agli interpreti delle sue opere : recitar cantando.
Sembra una formula , una indicazione registica ed è invece l’essenza di quello che fu il fascino di intere generazioni che vissero la novità del melodramma come emozione intima e come esperienza di vita.
Se è difficile cantare ricordando le parole lo diventa anche di più se si deve andare a tempo , rispettare le entrate , seguire lo spartito e coordinarsi con gli altri interpreti.
Intonare i propri ingressi , muoversi con naturalezza , difficilissimo un tempo , oggi più naturale perché spesso c’è anche l’occhio impietoso della telecamera.
Cantando guardare il Maestro che da l’avvio senza farlo vedere , deve essere una specie di strano sguardo obliquo , una percezione che fa essere credibili i personaggi da interpretare.
Una fatica mostruosa alla quale si aggiunge anche il fatto di cantare in varie lingue e non sempre il/la cantante è di lingua madre nel ruolo da fare vivere in scena.
Insomma se si chiede naturalezza e credibilità ad un attore di prosa questo si moltiplica enormemente per i cantanti lirici.
Entrare nel personaggio , farci soffrire dei suoi dolori , gioire delle sue gioie , fremere dei suoi tormenti.
Dimenticavo : risparmiare la voce per quello che c’è da cantare dopo , saggiamente calibrare la propria prestazione , non soffrire negli abiti scomodi , spesso troppo pesanti per il caldo delle luci del palcoscenico.
Segreti per arrivare vivi alla fine ( anche se poi tocca morire in scena) non ce ne sono o meglio ce n’è uno solo : amare il proprio lavoro , credere in se stessi , studiare tantissimo prima di affrontare un ruolo nuovo.
Che sappiano fare bene tutte queste cose ne conosco pochissimi e quei pochissimi e pochissime sono nel mio cuore , sappiano che io li amo per tutti i sacrifici che fanno per me , perché io creda a loro quando vestono le vesti dei loro personaggi e li amo perché mi fanno dimenticare tutte le fatiche che fanno per farmi godere della loro difficilissima arte.
Non faccio nomi perché chi mi legge sa benissimo di chi parlo.