Con cinismo crudele ho sentito Pietro Senaldi , direttore di un giornale Libero che di libero certamente non ha il pensiero, dire una cosa orribile relativamente alla manifestazione spontanea e grandissima che ha visto migliaia di giovani radunarsi un tutte le piazze d’Italia.
Per sminuirne la portata ha detto che si trattava di una specie di moda e che se fosse avvenuta tre mesi fa sicuramente anche l’assassino di Giulia Filippo Torretta ci avrebbe partecipato come tutti gli studenti che ci sono andati.
Come dire , ma a mia avviso ha detto quasi una bestemmia ,che le masse giovanili non erano spinte da un senso civico talmente diffuso da diventare una marea , ma che si sia trattato di un episodio da inquadrare in un pomeriggio di sabato , tanto per fare una passeggiata tra amici.
Voleva dire una cosa riduttiva , forse il suo cinismo è stato talmente mostruoso che neanche i conduttori del programma hanno saputo ribellarsi.
Invece io non ci ho dormito, come è possibile non capire che questo efferato delitto ha fatto tanto male ai ragazzi che non immaginavo mostri tra i loro compagni di studi.
La marea si è mossa guidata dalle parole della sorella di Giulia , Elena ,quella fortissima e pallida ragazza che come Antigone non accetta il silenzio sull’orrore e chiede con forza una totale presa di coscienza perché finalmente il pensiero patriarcale predominante sia cancellato con la forza della cultura che vuole parità dei generi e che finalmente si cominci a pensare che non è più accettabile la sopraffazione del maschio dominatore.
Se Senaldi pensa ancora che anche Torretta avrebbe potuto partecipare alla manifestazione , oltre ad offendere la memoria della sua vittima ,non ha capito che si è trattato un punto di svolta per la coscienza collettiva e che nessuno , perlomeno lo credo e lo spero sia andato in piazza per riempire le ore vuote di un pomeriggio di festa.