Una guerra nuova

Fu così che Donald Trump dopo avere promesso in campagna elettorale che avrebbe risolto in poche ore le guerre di Ukraina e  della striscia di Gaza si è inventato una nuova guerra  come arma di distrazione di massa : la guerra dei dazi.

Con una messinscena formidabile nel giardino delle rose alla Casa Bianca ( prima non gli piaceva e aveva anche detto che ci avrebbe fatto una gettata di cemento perché le signore con i tacchi ci affondavano) lo ha invece usato come fondale per la sua pazzesca sceneggiata con tanto di cartello per chi non capiva e chiamando a sé anche il vecchio operaio pensionato che gli è servito da spalla per dimostrare al meglio la sua immaginifica  trovata.

Poco importa che si siano bruciati miliardi di dollari in poche ore , che le Borse di tutto il mondo siano sprofondate nel profondo rosso che eguaglia , se non  supera , la grande recessione del 2008.

Se ne sono accorti anche i piccoli risparmiatori , quelli che non giocano in borsa ma che tengono i loro preziosi risparmi in banca e soprattutto se ne accorge il povero carrello della spesa a tutte le latitudini.

Nessun paese è stato risparmiato dalla furia iconoclasta del tycoon,  come su un pallottoliere mondiale il gioco delle cifre ha colpito ovunque : dai grandi miliardari del web che erano corsi in massa alla sua incoronazione agli industriali grandi e piccoli di tutto il mondo.

Adesso persino Elon Musk posta il video di un grande economista che spiega con una matita in mano che in un mondo globalizzato il vecchio strumento della gabella è una pura idiozia irrealizzabile.

Il rimbalzo , rivelatosi un fake di mezz’ora nella giornata di ieri aveva riportato un attimo di ossigeno : fantastico grafico rosso profondo che per pochi attimi schizza in un attimo in alto verso il verde nella speranza di una moratoria .

E’ il gioco pazzesco che tiene il mondo col fiato sospeso.

Intanto le guerre vere continuano imperterrite : si continua a morire ogni giorno , ma l’interesse sembra essersi spostato dalle speranze di pace alla speranza di un rimbalzo monetario.

Non so come andrà a finire la vicenda , la parola d’ordine di non farsi prendere dal panico trova poca rispondenza nei comportamenti dei governi europei , ancora non si vede una strategia unitaria di difesa.

Intanto la Cina osserva da lontano e non si è ancora mosso il colosso India.

Credo che il mondo di domani ne vedrà delle belle.

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