Una intervista dagli antipodi , forse la lontananza “fisica” dall’Europa fa si che Jonas Kaufmann dica con più chiarezza cose evidenti per chi , come la sottoscritta , lo segue con affetto e ammirazione senza peraltro rivestirlo di mitiche qualità sovrannaturali.
Un artista completo , unico nel panorama della lirica di questo secolo che ha affascinato e incantato le folle di tutto il mondo oggi finalmente dice che anche la sua stupenda parabola artistica potrà avere una fine .
Non ne definisce una data precisa , però dice molto chiaramente che vede innanzi a se un termine non infinito per quanto riguarda la sua carriera di cantante . Una sensibile ammiratrice francese chiude il suo commento dicendo che , forse , il meglio lo abbiamo avuto anche se non esclude che il meraviglioso tenore possa ancora stupirci tutti con qualcosa che neppure lui oggi sa con precisione cosa potrebbe essere.
Dotato di una preparazione musicale di altissimo livello ,di una intelligenza e una curiosità notevole , nonché di una memoria che ha del prodigioso ( me lo confermava anche il suo press-agent Thomas Vogt ) , capacità che si esplica anche nella sua facilità a passare con disinvoltura nel repertorio attraverso tre lingue Jonas Kaufmann ha divorato con curiosità quello italiano , quello francese , avvicinandosi con attenzione anche al repertorio tedesco e soprattutto regalandoci attraverso la sua grandissima tecnica una serie di Lieder che sono diventati suoi come mai di nessun altro.
Ha fatto suoi alcuni personaggi che non avranno vita senza un confronto con la sua interpretazione : è lungo l’elenco come è stata lunghissima la sua voglia di sfidarsi in interpretazioni rischiose , come quando volle cimentarsi nella F.d.D regalandoci quell’Alvaro meticcio tragicamente irripetibile..
Capace anche di immedesimarsi nella lamentazione dell’iIngerisco del Requiem verdiano: lo riguardavo stamani :quanto riesce ad interpretare anche una pagina virtuosistica vocalmente e che generalmente è cantata in funzione soltanto delle note da emettere !
Ebbene , io ero presente quel giorno in Michaelkirche a Monaco e forse non avevo visto quanto di vero strazio ci fosse in quella preghiera , eppure ero davvero nelle prime file!
Oggi , ma non è qualcosa di imprevedibile ,girandosi appena indietro questo artista straordinario si guarda il suo passato : i suoi ormai lunghissimi anni di carriera hanno spento un pò della straordinaria bellezza classica del suo volto , più bello nei suoi quaranta che non nei suoi trenta , come spesso succede ai belli davvero.
Una paternità tardiva molto amata gli ha fatto anche capire quanto forse si era perso negli anni furiosi della intensa carriera della gioia di vedere nella crescita gli altri tre figli ormai grandi.
Di questo piccolo quarto bambino probabilmente non si vuole perdere più tanto e lo si capisce da come se lo custodisca e se lo porti dietro in tutte le occasioni.
Sicuramente avremo ancora dei regali dalle sue interpretazioni e non mi basta avere i suoi moltissimi DVD.
Mi manca il suo straordinario Walter von Stolzig , anche se lo avevo visto nelle sue tre serate nelle quali ogni volta , oltre a riuscire raccontarci un ragazzo che aveva la metà dei suoi anni , ogni sera ci aggiungeva qualche trovata : come il clamoroso gesto dell’ombrello la sera della prima , uscendo furioso al termine del primo atto.
Non lo aveva ripetuto più . Si vede che qualcuno in teatro gli doveva avere detto che era veramente un pò troppo clamoroso.
Perché non deve essere affatto facile stargli vicino , freddo e disincantato riesce a calarsi in maniera totale attraverso la sua voce in altri “ da sé” appena sale sul palcoscenico .
Sembra dimagrire a comando , appena entra in scena anche se non canta , riempie tutto lo spazio di attenzione del teatro e abbiamo avuto la fortuna di goderne per tanti anni .
Quello che avverrà per lui , e per noi con lui , non è un lento declino . E’ la chiusa gloriosa di una carriera ineguagliabile.
Ottime parole Adriana, sono d’accordo con te, una splendida artista dai molteplici doni, un’intelligenza superiore unita ad una memoria prodigiosa e ad un dono all’interno del repertorio per passare senza problemi di linguaggio e genere lirico o lieder. 50 anni non è tanto, in un certo senso è nel fiore dell’eta’ della sua carriera, ma sappiamo che la sua attuale paternità lo ha fatto riflettere sulla sua vita. Questo piccolo bambino è privilegiato perché avrà da suo padre tutta l’attenzione che gli è mancata agli altri figli, cosa che mi dà una certa tristezza, anche se so che li ha sempre amati e ha cercato di essere loro vicino quando possibile. Tutto ha il suo movente, nulla è casuale, e ora è diventato consapevole di ciò che è veramente importante nella vita, dopo una carriera abbondante e di successo. Sono d’accordo che non c’è declino ma una risoluzione intelligente di qualche tempo per porre fine ad una carriera che sarà indimenticabile per tutti, ma abbiamo ancora tempo per vederlo e ascoltarlo nella sua maturità, e deliziarci con la sua arte senza pari che ci ha sempre dato.
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hai capito perfettamente quello che volevo dire. Grazie