É talmente bello il Don Giovanni di Mozart, cosî pieno della musica piû coinvolgente mai composta prima di allora ( testamento mirabile di un genio) con il fantastico libretto di Lorenzo Da Ponte che niente puô scalfirlo , neanche una regia inutile , banalmente provocatoria e in ultima analisi volgare .
Eppure la compagnia di canto era di quelle di massimo livello , penso senza esagerare , in tutti i grandi teatri del mondo.
Comincio dal mio preferito : un Don Ottavio talmente di lusso per presenza fisica e vocaltà : Pavol Breslick da essere quasi sprecato per il poco spazio che ha nell’opera,
Metterei secondo nell’ordine un brillantissmo e vocalmente potente Leporello di Alex Esposito, per me una vera rivelazione.
Terzo don Giovanni di Erwing Schrott, un pô perché é portato a gigioneggiare e un pô perché non é colpa sua ,non mi é simpatico . Perô devo ammettere che ha una grande padronanza scenica abbinata ad un sicuro volume di voce.
Poi Masetto,,Brandon Cedel, un gran bel ragazzo , perô deve studiarsi ancora l’italiano per farsi capire. Piû che decoroso anche il Commendatore di Ain Anger, ruolo ingrato sempre e in questa messinscena anche di piû.
Le donne , massacrate nei vestiti moderni e brutti ( sadismo femminile perché opera di una donna ) gran belle voci : Dorothea Röschmann donn’Elvira e Albina Shagimuratova donn’ Anna sicure e padrone dela scena . Leggera e fresca la Zerlina di Eri Nakamura .
Sicura la direzione di James Gaffigan , al solito perfetta la compagine orchestrale e la qualita’ dei cori.
E vengo alla demenziale messinscena . .. La nomino solo per evitarlo in futuro . Si chiama Stephan Kimmig , altro dirvi non vo.
Un bel giro di conteiner buoni per tutti gli usi . Ormai anche loro sono diventati un must.
La scena si apre con vecchio scemo tutto nudo che ballonzola durante la splendida ouverture , non e’ riuscito a rovinarmela perche’ non l’ho proprio guardato . Poi il povero figurante e’ stato quasi sempre in scena appena un po’ piü vestito, spesso di piume , ma il suo ruolo dovrebbe essermi spiegato . Di tutte le altre trovate sceme non voglio parlare , sarebbe dargli troppa soddisfazione.
Niente della grande tragedia con la scelta di estrema liberta’ del grande libertino , niente della condanna sociale verso i piü deboli , niente del cupo messaggio di morte. Tanto quello per fortuna c’e tutto nella musica e nel libretto.
Pero’ il pubblico ride e si diverte , applaude anche a meta’ del Catalogo , ahime’ come direbbe il libraio di Friburgo del Lessico familiare di Natalia Ginsburg, non riconosco piu’ la mia Germania.
La gente paga, e rider vuole quà…. Certo, i registi si accaniscono su Don Giovanni in modo particolare.
Sadismo culturale …
Bellissima il “Don Giovanni”; sempre imperando della tua cronaca.
Ho visto allistamenti che m’hanno rovinato l’opera.Alcune innovazione!!!!!!
Ti ringrazio Adriana.
La Damrau come te m’avevi già detto,più che meravigliosa voce!!!! Molto simpatica anche.
Ho difficolta’ di collegamento qui in albergo , non riesco quasi mai a rispondere . Scusama!